Ex manicomio, primo sopralluogo di soprintendente e rettore

TERAMO – Recupero dell’ex Manicomio di Porta Melatina, qualcosa comincia a muoversi. Questa mattina il rettore Luciano D’Amico e il Soprintendente d’Abruzzo, Maria Giulia Picchione, hanno effettuato un sopralluogo nei locali in disuso del complesso edilizio per il cui recupero il documento programmatico di sviluppo Masterplan prevede una somma di 35 milioni di euro. C’erano anche il consigliere regionale Sandro Mariani e il direttore amministrativo della Asl, Maurizio Di Giosia, quello dell’Ads, Antonio Sorgi, e i tecnici. E’ il primo passo ufficiale per mettere in campo le azioni previste per il recupero dell’ex manicomio, che dovrebbe diventare sede di attività universitarie, a partire dal nuovo Dams, tra le altre. «Conosciamo la rilevanza strategica del progetto – ha detto il rettore D’Amico -. Abbiamo la possibilità di disporre di uno straordinario patrimonio progettuale da parte del comune e siamo in grado di avviare i primi passi per restitutiere alla città uno straordinario edificio, forse il più identitario della città. Il valore strategico di questo recupero è collegato non solo alla destinazione che avrà di polo di alta formazione ma in gran parte collegato alla restituzione di un manufatto che per questa città ha rappresentato un gran pezzo di storia. Ci sono a disposizione 35 milioni di euro per un recupero che rispetti fedelmente il patrimonio rappresentato dal manicomoio, per poter fare un recupero di conservazione e valorizzazione». Quelli di oggi sono stati i primi passi per avviare le procedure e la ricognizione degli elementi da conservare e valorizzare, «il primo di una lunga camminata. Ma non per citare Mao a sproposito – ha concluso il rettore -, ‘ogni lunga marcia ha un suo primo passo’». Anche la soprintendente Picchione ha confermato lo scopo del sopralluogo odierno: «Abbiamo il compito della tutela dei Beni culturali e questo è edificio di rilevanza culturale – ha detto -. Questa visita serve a farci capire cosa allocare nell’edificio e naturalmente è anche quello di presidporre un progetto per dargli una nuova funzione, sempre nel rispetto dei criteri della tutela».